NISE "work-shop" 2009 – 2024

 

“Gli eroi del Pacifico - Back to Bataan” (1945)

Film, 1945

Gennaio 2024

 

Altri soggetti correlati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Galleria 2° Conflitto mondiale

 

Documentazione 2° Conflitto mondiale

 

 

 

www.bitchute.com

 

“Gli eroi del Pacifico - Back to Bataan”, film 1945

 

Regia

Edward Dmytryk

Sceneggiatura

Ben Barzman, Richard H. Landau

Musiche

Roy Webb

 

Durata

95 minuti

 

Pellicola

Bianco/nero successivamente ricolorato

 

Interpreti principali

John Wayne: colonnello Joseph Madden

Anthony Quinn: capitano Andrés Bonifácio

Beulah Bondi: Bertha Barnes

 

La trama

 Il film inizia con un commando di Rangers dell'esercito americano che, nel 1945, libera prigionieri soldati americani dal campo di prigionia giapponese di Cabanatuan.

 Ma il regista, dopo poco, fa un salto indietro nel tempo, al 1942. Il generale MacArthur lotta per resistere a Bataan contro i Giapponesi, resa che nella storia reale si verificherà con un seguito di violenze inaudite da parte dei Giapponesi sia nei confronti dei militari Alleati sia verso la popolazione filippina.

 Al colonnello Joseph Madden (John Wayne) e ai suoi ufficiali è ordinato di abbandonare Bataan e di organizzare una guerriglia con il supporto della popolazione locale e impiegando, come figura emblematica di ribellione filippina, il capitano Andrés Bonifacio (Anthony Quinn).

 Bonifacio, però, è in un momento “tragico” della sua vita sentimentale: la sua amata è una cantante locale famosa, Dalisay Delgado (Fely Franquelli).

 Delgado parrebbe fare comunella con i Giapponesi, questo ovviamente provoca in Bonifacio un crollo emotivo non da poco (Eh! Si sa che l’amore uccide avvelena più del cianuro). Solo dopo, colpo di scena, scoprirà che la bella amante in realtà, con i messaggi propagandistici pro Giappone, trasmetteva informazioni utili agli Alleati che resistevano nelle isole filippine.

 Madden, per intanto, si dà un gran da fare per combattere i nipponici invasori e, insieme ai guerriglieri locali, inizia la sua prima missione che consiste nel far saltare un deposito di benzina giapponese e far fuori le fila dei soldati a guardia del deposito.

 Proprio durante uno di questi scontri, Madden e i suoi uomini si imbattono nella Marcia della Morte di Bataan (fatto reale) e si rendono conto che gli Alleati a Bataan si sono arresi. I Giapponesi dilagano per tutte le Filippine cercando di accattivarsi la popolazione locale.

 Passano i mesi dove i due protagonisti, Madden e Bonifacio, sono impegnati spasmodicamente nel sabotaggio e nella guerriglia.

 Nell'ottobre 1944, Bonifacio e il suo gruppo si recano a Leyte, dove circolano voci sull'imminente invasione americana per liberare le Filippine. Dopo essere arrivato su una spiaggia proprio a Leyte, Bonifacio si riunisce con Madden che è arrivato con un sottomarino insieme al tenente comandante Waite (Lawrence Tierney), un ufficiale della marina statunitense. Waite incarica Bonifacio e Madden della missione di prendere e tenere un piccolo villaggio per impedire ai rinforzi giapponesi di respingere l'imminente sbarco delle forze americane previsto nelle successive 24 ore.

 Riusciranno i nostri eroi, e i loro fedelissimi uomini, a bloccare i Giapponesi fino all’arrivo dei inforzi americani?

 

 

 

 

 

 

Produzione e curiosità sul film

 La disfatta di Bataan (aprile 1942) ebbe importanza decisiva per l'esito finale dell'intera campagna delle Filippine del 1941-1942 e fu una vittoria cruciale per il Giappone; dopo poco più di un mese la fortezza di Corregidor (sede del quartier generale del generale Douglas MacArthur) cedette le armi e il generale Wainwright firmò la resa totale di tutte le truppe americano-filippine ancora in azione nell'intero arcipelago.

 

 La Marcia della Morte fu uno dei momenti più spietati e crudeli dell’intero conflitto mondiale.

 Dopo la resa della fortezza di Corregidor, i Giapponesi avevano intenzione di concentrare circa 80.000 prigionieri nella zona di San Fernando, nel cuore delle Filippine. Non essendovi ferrovia o altri mezzi per far spostare i prigionieri, i Giapponesi diedero atto a una crudele marcia forzata dove assenza di riposo, cibo, acqua e medicinali, causò la morte di migliaia di prigionieri. Degli 11.976 soldati americani e 66.304 filippini presenti a Bataan, al momento della resa, si stima che nella marcia ne morirono rispettivamente 650 americani e tra i 5 e 10.000 regolari filippini (Fonte Wikipedia).

 Secondo Paying Homage to a Special Group of Veterans, Survivors of Bataan and Corregidor, nei campi di prigionia giapponesi, della Seconda Guerra Mondiale, il tasso di morte fu 30 volte superiore quello dei campi di prigionia (per militari Alleati) tedeschi.

 

 La moglie di Ben Barzman, Norma, ricordava che Wayne era amichevole con suo marito nonostante Barzman avesse espresso opinioni fortemente comuniste. Wayne a volte lo abbracciava e lo chiamava un "dannato comunista", al che Barzman appellava Wayne scherzosamente "fascista".

 Wayne aveva anche creato un rapporto amichevole con il regista Edward Dmytryk, di cui esaltava e ammirava il talento come regista. L'attore era sinceramente perplesso sul motivo per cui Dmytryk, che era ben pagato e godeva dei frutti della democrazia americana, avesse tanta simpatia per il comunismo; di tanto in tanto Wayne scherzosamente gli chiedeva: "Ehi Eddie, ma perché ce l'hai con l'America?"

 

 Durante le riprese, Dmytryk e Barzman scoprirono che Wayne si rifiutava di avere una controfigura. Idem il giovane e talentuoso Quinn.

 Prima di cimentarsi in scene pericolose, Wayne era però solito farsi coraggio con un whisky “tonificante”. In un’occasione di queste, disse a Barzman prima del ciak: "Farai meglio a essere dannatamente sicuro che tutto funzioni e che non scopriremo che queste scene sono un qualcosa che hai sognato nella tua testolina come regalo d'addio".

 

Il film in originale fu girato in bianco e nero e solo successivamente fu colorizzato con dei risultati alquanto discutibili. In alcune scene, John Wayne si ritrova con i capelli castano scuri mentre Anthony Quinn in alcune scene risultava avere una carnagione più da pellerossa che da abitante delle Filippine.

 

 

 

 

 

 

 

 

Uniformi e armamenti

 Le uniformi indossate dagli attori erano effettivamente quelle di produzione del ’45. Si trattava di diverso materiale ormai in dismissione da parte delle forze americane presenti nelle Filippine.

 Sulle uniformi giapponesi, non ho sufficiente conoscenza per affermare quanto fossero delle repliche fedeli se non dei residuati sottratti ai prigionieri a fine conflitto.

 Alcuni dei mezzi corazzati giapponesi erano dei residuati americani con delle sommarie insegne nipponiche.

 

 

 

«Non c’è dubbio che chi combatte ha il completo aiuto e simpatia del popolo».

Maj. Hasko

 

 

 

Immagini, nomi di prodotti, marchi, sono: tutelati dai rispettivi copyright se registrati o non scaduti, fanno riferimento e solo ai loro legittimi proprietari.
Sono qui pubblicati a solo titolo d’informazione non costituendo profitto di sorta in tale contesto.

Policy privacy

 

Creative Commons License