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“Duello nell’Atlantico – The enemy below”

Film, 1957

Agosto 2020

 

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Galleria 2° Conflitto mondiale

 

Documentazione 2° Conflitto mondiale

 

 

La copertina frontale versione DVD del film (amazon.it)

 

“Duello nell’Atlantico”, 1957

 

Regia Dick Powell

Soggetto tratto dal romanzo “The Enemy Below” 1956, di Denys Rayner

Sceneggiatura di Wendell Mayes

Produttore Dick Powell

Fotografia Harold Rosson

Montaggio Stuart Gilmore

Musiche Leigh Harline

Effetti speciali Lenwood Ballard Abbott (accreditato) e Walter Rossi (non accreditato)

 

Durata 98 minuti

Pellicola a colori

 

Interpreti principali:

 

Robert Mitchum: Capitano Murrell

Curd Jürgens: Von Stolberg

Theodore Bikel: Heinie Schwaffer

David Hedison: Tenente Ware

Russell Collins: Dottore

Kurt Kreuger: Von Holem

Frank Albertson: Tenente Crain

Biff Elliot: Furiere

 

La trama

 Il cacciatorpediniere americano, della classe BUCKLEY, USS HAYNES, intercetta un sommergibile tedesco (U-Boot) nel Sud dell'Oceano Atlantico. L’U-Boot deve incrociare una nave tedesca al fine di farsi consegnare un codice inglese che permetterà ad altri U-Boot di affondare le navi nemiche che costituiscono i convogli merci tra gli STATI UNITI e l’INGHILTERRA.

 Il tenente comandante MURRELL ha il comando della HAYNES, interpretato da Robert MITCHUM, è un ex ufficiale della marina mercantile e ora ufficiale in servizio attivo nella Marina militare americana.

 Nonostante la sua provenienza civile, MURRELL si dimostra si dall’inizio del film un comandante determinato e capace di affrontare il nemico rappresentato da un non tanto giovane capitano von STOLBERG e interpretato dall’attore Curd JÜRGENS, volto noto per aver interpretato diversi film di guerra e sempre nella parte di un ufficiale tedesco.

 Nella prima fase del combattimento, l'U-Boot ha la peggio e il comandante MURRELL mette in pericolo von STOLBERG e il suo equipaggio con attacchi continui utilizzando delle bombe di profondità.

 Il capitano von STOLBERG riesce a far credere che il suo sommergibile sia stato colpito gravemente e ne approfitta per compiere una abile manovra diversiva con cui silurare il cacciatorpediniere. Ben quattro siluri sono lanciati da prora dell’U-Boot e due colpiscono in pieno la nave avversaria.

 MURRELL si rende conto che la nave sta affondando ma tenta di sferrare l’ultimo colpo che metterà fine anche al sommergibile tedesco.

 Simulando un incendio sul ponte principale del cacciatorpediniere, per far sembrare la nave più danneggiata di quanto non sia in realtà, ordina alla maggior parte del suo equipaggio di evacuare nelle scialuppe di salvataggio, lasciando a bordo un minimo numero di marinai per manovrare la sua nave. Come MURRELL aveva immaginato, von STOLBERG fa riemergere l’U-Boot pronto a sferrare il colpo di grazia con i suoi siluri e il cannone di coperta puntato sulla nave nemica. MURRELL allora ordina ai suoi cannonieri di sparare prima alla poppa dell'U-Boot, mettendo così fuori uso il timone di coda e quelli di immersione, e poi al cannone sul ponte. Infine, decide di speronare l'U-Boot.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note sulla pellicola e relativa produzione

 La sceneggiatura è differente dalla trama del romanzo, scritto da Denys RAYNER. Nel romanzo la nave è inglese e non americana ma, soprattutto, il rapporto di odio fra i due comandanti e il finale sono totalmente differenti tra film e libro.

 RAYNER mette in risalto le due differenti posizioni ideologiche e contestualmente il finale assume toni estremamente drammatici, non come nel film dove il regista e lo sceneggiatore abbozzano una sorta di lieto fine, se non legato allo scontro armato, sul piano umano e morale.

 Il personaggio del comandante MURRELL vive la guerra come una doppia missione, vendicare la morte della moglie avvenuta a causa di un affondamento nemico mentre era su una nave per trasporto civili e sconfiggere il male insito nel Nazismo.

“Perché è entrato nella Marina Militare? La nave su cui ero fu tagliata in due da un siluro, ho voluto essere quello che sparava, per cambiare… Questa non è la mia guerra privata, io sto facendo quello che devo fare, come quel comandante tedesco che sta giù. È un lavoro che non mi piace e forse nemmeno a lui”.

 

Von STOLBERG assume l’ingrato compito del guerriero che umanamente rifiuterebbe guerra, al pari di MURRELL, ma che in nome della sua patria si trasforma in un freddo e spietato comandante quasi una macchina di morte priva di qualsiasi sentimento anche quando i propri figli son morti combattendo.

“Ho insegnato ai miei figli ad essere dei bravi soldati: patria, dovere, cieca obbedienza. Ora uno è in fondo all’oceano e quest’altro è un mucchio di ceneri in un aereo bruciato. Sono contento, è così che devono morire i soldati: giovani ed entusiasti. Io ho vissuto troppo”.

 

 Il film nel complesso è interessante e ricco di effetti speciali (valsero l’Oscar a Walter ROSSI nel 1958) che, allora, erano tutti analogici e in parte realizzati utilizzando modelli in scala.

 Non del tutto di secondo piano il numero di ambientazioni presenti, ovviamente la ricostruzione di ognuna è parziale e condizionata dai mezzi tecnici di allora.

 In riferimento alle uniformi indossate, per quelle americane si tratta in parte di materiale molto simile a quello in uso durante la Seconda Guerra Mondiale mentre, per quello tedesco, appaiono poco credibili le polo bianche indossate da sottufficiali. Ancora meno credibile la camicia indossata da von STOLBERG, adatta più a un pomeriggio assolato passeggiando lungo la CROISETTE di CANNES.

 

 Per quanto riguarda il cacciatorpediniere USS HAYNES (DE-181) era in realtà il cacciatorpediniere USS WHITEHURST varato nel 1943 e rimasto operativo fino al 1971 quando, ormai in disarmo, fu utilizzato come bersaglio durante delle esercitazioni navali.

 La pellicola fu girata nell'Oceano Pacifico vicino a OAHU, nelle isole HAWAII. Molte delle comparse che nel film costituiscono l’equipaggio, della USS HAYNES erano marinai effettivi del USS WHITEHURST.

 La nave principale della classe di scorta dei cacciatorpediniere USS BUCKLEY, durante il conflitto speronò realmente un U-Boot affondandolo il 6 maggio 1944; come nel film, furono catturati diversi membri dell'equipaggio tedesco.

 Il sommergibile tedesco, del film, è una ricostruzione in scala, non fu certo utilizzato un vero U-Boot di Classe VII…

 

«Non possiamo abolire la guerra, è qualcosa che è in noi».

 

 

 

 

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