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NISE, Federico
Cavann@ in Genova "work-shop" 2015 LAMBORGHINI COUNTACH QVX, 1986 Piloti: Tiff NEEDELL e Mauro BALDI CAMPIONATO SPORT PROTOTIPI GRUPPO C Rielaborazione modello per edicole,
scala 1/43 Gennaio 2015 |
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In opposizione a Ferrari Ferruccio Lamborghini realizzò
vetture da corsa quasi in sfida a Enzo Ferrari, da cui per anni aveva
comprato le vetture. Tra i due si dice che non corresse buon sangue, pare per
storie di frizioni che si bruciavano.. Altri
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Ecco la vettura in scala 1:1 (motorpasionf1.com) Ferruccio Lamborghini in una foto degli anni sessanta Immagini, nomi di prodotti, marchi, sono: tutelati dai
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Una
perla nera La
LAMBORGHINI COUNTACH QVX, nota anche come LAMBORGHINI QVX, nacque nel 1985
per gareggiare nel Gruppo C sport prototipi. La
vettura fu realizzata da un team privato utilizzando un telaio della SPICE
ENGINEERING con un motore derivato dalla LAMBORGHINI COUNTACH. Il
propulsore era un 12 cilindri di 5.700 cc ed era in grado di erogare una
potenza compresa tra i 650 e i 700 cavalli. L’idea fu dell’importatore britannico David
JOLLIFFE (PORTMAN LAMBORGHINI) che organizzò un team di professionisti ma
senza adeguati sponsor pronti a finanziare l’impresa agonistica. Gli
scarsi mezzi economici, per affrontare il campionato Sport, erano sin
dall’inizio quanto mai ridotti e ciò compromise la preparazione della vettura
e limitò il numero delle prove in precampionato e durante le gare di
calendario. In alcune gare, addirittura, la vettura non si qualificò. Pur
dimostrando grandi potenziali, grazie anche ai due piloti ufficiali, non ebbe
modo di conseguire risultati significativi e nel 1987 fu costretta al ritiro
dal campionato Gruppo C. Il modello è nell’insieme molto bello e
affascina per il suo colore nero lucido. Le sponsorizzazioni sono ottenute
tramite decal e non per tamponatura. Particolare degno di nota sono i cerchi,
pur se il disegno interno è stato ottenuto tramite stampa e non per
fotoincisione. La maggior parte dell’elaborazione
applicabile si concentra sull’interno vettura, quello di fabbrica ha molto a
che fare con quello della vera COUNTACH ma non è difficile da rimettere in
ordine. Smontato il modello, ho realizzato i due
volumi ai lati del posto di guida tramite del semplice Plasticard incollato e
poi stuccato Questi contenevano i serbatoi del carburante e l’impianto per
l’autoestinguente, quest’ultimo posto a sinistra del pilota e non visibile
perché collocato in corrispondenza della portiera (identificabile nel fotogramma ricavato da un video presente in YOU
TUBE). Il sedile del modello l’ho sostituito con un
altro, sempre per sport prototipi ma opportunamente modificato per replicare
quello in uso sulla nera LAMBO. Dalla foto sopra, scattata con un “fish-eye”
si nota che i vetri laterali erano di tipo a scorrimento orizzontale,
dettaglio che nel nostro modello sarà molto arduo tentare di duplicare. Nella foto sopra ecco l’abitacolo elaborato,
la leva del cambio l’ho realizzata con della plastica lavorata a fiamma.
Alcune parti della struttura, per ovvie ragioni dimensionali, e di materiali
disponibili, sono state più interpretate che non riprodotte scrupolosamente. Dettaglio dell’impianto estinguente,
visibile tramite questo fotogramma ottenuto di un filmato dell’utente
daikon505 (youtube.com) Sotto la portiera aperta s’intravede la bombola rossa
dell’estinguente. Il modellino ha solo due scarichi mentre la
vettura vera ne possedeva quattro. La foto precedente mostra la vettura
durante la presentazione. Vi prego di notare che gli pneumatici li ho
raspati al fine di ottenere l’effetto gomma opaca con la spalla lucida. Il cruscotto e la strumentazione sono delle
buone repliche, occorre solo rifare il piantone dello sterzo e incollarlo con
la giusta inclinazione. Sarebbe meglio sostituire il volante con uno
di diametro minore, sempre di tipo a tre razze. Se ve ne avanza uno in tasca… L’interno vettura è ora terminato; non
occorre altro visto che nemmeno lo specchietto retrovisore era presente. Più
spartano di così, non ricordo modelli altrettanto scarni se non le
leggendarie FERRARI 330 P4. Prima di chiudere il sarcofago, però, ho
riordinato la scocca e la fanaleria anteriore. Quando ho aperto la box di plastica, ho
riscontrato che la superficie della “LAMBO” era coperta come da uno sottile
strato unto. Cosa fosse non ne ho la più pallida idea. Per rimuoverlo non ho
usato dell’alcol ma del detergente per vetri. Lavata la carrozzeria, ho
smontato le parabole dei vetri anteriori. La verniciatura all’interno era
mediocre, come se in fase di asciugatura si fosse increspata. Utilizzando
della carta smeriglia 1600 e poi un compound TAMIYA (il “FINE”), ho riportato
la vernice a uno stato più accettabile. Ho poi sostituito i fari con altri
due EQUIPE TRON da 2 mm e aggiunto le frecce auto costruite con il solito
foglio di alluminio punzonato. Chiuso il sarcofago, ho lucidato la scocca
con crema siliconica passata anche sulle decal e devo dire che il
procedimento gli ha dato una lucentezza apprezzabile. Il tergicristallo l’ho sostituito con uno
fotoinciso; tenuto conto che l’originale una volta scollato purtroppo lascia
segni non leggeri, magari fateci su un pensiero prima di fare la stessa cosa. Infine,
gli specchietti retrovisori laterali li ho ridipinti con della vernice
sintetica trasparente lucida. Eccola pronta per il Vostro garage, una
LAMBORGHINI unica, come il grande Ferruccio forse l’avrebbe voluta. |
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