NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2013

ALPINE RENAULT A310 – 1800.
Equipaggio Jean-Luc THÉRIER – Michel VIAL.
RALLYE MONTE CARLO 1975, ritirato.
Modello di produzione per le edicole, scala 1/43
Settembre 2013.

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

Molto criticata
La Alpine A310 non ebbe molta fortuna nella gare rallistiche. Salvo qualche piazzamento d’onore, non vinse nessuna gara significativa a livello mondiale.

Anni di crisi
La vettura non ebbe una vita facile. Presentato il prototipo nel 1971, ci vollero oltre 2 anni per avere la prima versione omologata gruppo 4. Poi altri due anni affinché fosse in grado di gareggiare a livello mondiale. Nonostante i tanti anni in cui venne rivista sia a livello di motori sia di meccanica, non fu furono mai raggiunti i livelli prestazionali e di affidabilità delle concorrenti.

Molto criticata (2)
Era nata con un motore 1.600 e circa un centinaio di cavalli, questo per vendere auto e mettere in attivo l’ALPINE. Ma le vendite non decollarono, proprio a causa della poca potenza. Si arrivò ad una versione con un 6 cilindri di 2664cc.
Oltre alla poca potenza, una delle critiche maggiori era la bassa tenuta di strada e la facilità a scodinzolare sullo sterrato causata dalla trazione posteriore troppo brusca.

Oggi piace
Le linee della vettura, forse, non furono innovative come quelle della Lancia Stratos ma erano originali e furono , in parte, copiate da altre case automobilistiche. Oggi la vettura è apprezzata perché le sue forme continuano ad essere originali e di un gusto intramontabile.

 

 

 

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1975: ancora MONTE CARLO…

 Nel 1975 ALPINE RENAULT tenta ancora la sfida del RALLYE di MONTE CARLO. L’avversario primo da battere era la LANCIA STRATOS, la quale disponeva del motore DINO FERRARI a 12 valvole e capace di tirare fuori non meno di 240 cavalli. Nonostante l’impegno della scuderia ufficiale francese, l’ALPINE A310 disponeva di un motore 4 cilindri da 1800cc (la potenza in cavalli non sono riuscito a identificarla), troppo poco per battere la nascente vettura LANCIA ormai pronta a seminare il panico tra le altre concorrenti.

 Il materiale fotografico, relativo all’A310 in gara al rally monegasco, non è molto (almeno in rete) per cui l’elaborazione di un modello da edicole (produzione ALTAYA) resta un tantino complessa.

 Per quanto riguarda la livrea, bene o male, è stato possibile verificare cosa mancava o cosa non era corretto; mentre per gl’interni l’unico dettaglio verificabile, fotograficamente, é stato il colore delle cinture di sicurezza.

 Il modello l’ho acquistato a una mostra scambio qui in ITALIA, box e modello in perfette condizioni. Si trattava di una distribuzione francese, per cui il fascicolo allegato, che forse si sarebbe rivelato utile, era mancante.

La foto ultima, nella colonna a fianco, vi mostra il modello “aperto”. La verniciatura era buona, così come le sponsorizzazioni realizzate con precisione. Gl’interni, poi, erano semplici ma un’ottima base per l’elaborazione completa.

 Partendo proprio dagli interni, ecco cosa è stato possibile elaborare. I sedili sono molto simili a quelli reali che aveva la vettura, erano staccabili dal pianale e quindi lavorabili per rifinirli. Mancava la paratia trasparente tra abitacolo e motore. Per inserire il dettaglio, occorre tagliare il rollbar nella parte vicina al motore e spostare i due montanti di almeno un millimetro verso il propulsore. Le due parti, tagliate via, si possono ricostruire con due nuovi montanti ottenuti da una sprue di plastica riscaldata e tirata “dolcemente” fino ad ottenere un tondino della sezione desiderata. La paratia l’ho realizzata con del semplice acetato trasparente e fissato al piano del motore con della colla bicomponenente.

 

Ecco gl’interni originali…

 

… e poi in fase di elaborazione. Da notare il rollbar modificato per poter incollare la paratia di acetato.

 Dalla parte del navigatore è stampato un estintore mobile (solo una sezione ovviamente) nuovamente riverniciato, colorate le staffe di fissaggio e aggiunta una decal gialla con le istruzioni d’uso e identificative del modello. Un secondo estintore, fisso, l’ho collocato dietro il sedile del navigatore; questo l’ho auto costruito e poi dipinto in steel con tanto di decal come per quello mobile.

 Prima di smontare il modello, avevo notato che dal finestrino del pilota si poteva vedere la pedaliera (finestrino arricchito da un cristallo appena accennato e realizzato in acetato). Allora ho deciso di ricostruirne una tutta nuova.

 Con del PLASTICARD sottile ho coperto quella stampata, poi vi ho aggiunto quella costruita da me e realizzata con lamina di alluminio e filo elettrico.

 

La nuova pedaliera, dietro si intravede la lamina di PLASTICARD che copre quella stampata.

 

 Il resto dell’abitacolo è stato elaborato con tutto quello necessario per un auto da rally: cinture di sicurezza a quattro punti, attacchi, leva cambio e colorazione generale. Un ulteriore dettaglio che ho aggiunto sono le due maniglie per i finestrini, realizzate con solo del filo di rame dipinto con steel.

 Il pianale l’ho rifinito dalle varie eccedenze della plastica; ho elaborato lo scarico con delle staffe di sostegno.

 Per dare un tocco in più al modello, ho messo le ruote sterzate per quanto fosse possibile rispetto allo spazio presente nel parafango. Le gomme scappano facilmente dai cerchioni, le ho incollate con dell’ATTAK GEL.

 

Il pianale è un po’ troppo liscio, sarebbe stato gradito almeno l’avantreno.

 

Dettaglio del cerchio e della gomma, notare la freccia dipinta a mano.

 

 Il cruscotto originale era una decal con la strumentazione disposta esattamente al contrario rispetto a quello reale. Mi è bastata una vecchia decal FDS per riprodurre la corretta posizione dei vari strumenti.

 Il volante l’ho sostituito di modo che fosse di tipo sportivo, mentre nel modellino era stato montato quello per la versione stradale; con il volante vi ho aggiunto le leve per frecce e abbaglianti.

 Se guardate con attenzione la foto sotto, noterete la solita rondella che serve per alzare la scocca rispetto al pianale; essendo i cerchi e le gomme sovradimensionate, conviene staccarle dalla scocca giusto per evitare che la vettura abbia un assetto più da pista che da sterrato.

 

Il cruscotto e il volante modificati

 

 La fanaleria anteriore è molto bella e di dettaglio, per cui non ho ritenuto necessaria la sostituzione. Solo per i fari supplementari ho dipinto tutte le parabole con nero opaco e dello stesso colore anche la staffa di supporto di plastica. Importante, infine, dipingere le frecce laterali anteriori.

 A chiusura della griglia motore, posteriore, due ganci cofano fotoincisi.

 Ultimo dettaglio elaborato è l’antenna radio. Quella del modello non è il massimo ma per ottenerne una nuova sarà sufficiente il solito pezzo di sprue riscaldato e teso fino ad ottenere un filo della sezione e della lunghezza necessaria.

 

La fanaleria originale, solo ridipinta la parte cornici e parabile dei fari supplementari.

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