NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2009 - 2013

ALFA ROMEO 156
Pilota Stefano MODENA.
STW 1998, EUROTEAM.
WIP Modello MINICHAMPS, scala 1/43
Dicembre 2012.

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

Stefano Modena
Nato a Modena nel 1963, è stato campione mondiale di kart, ha corso in Formula 1 fino alo 1992. In Wikipedia non vi è riportato il suo curriculum nel campionato turismo tedesco e italiano.

Così ha detto
“….In Formula 1 non avrei più trovato niente, le macchine Sport-Prototipi non mi piacevano, le gare americane non mi piacevano, quindi ripiegai sul Turismo che, sia in Italia che in Germania mi ha dato alcuni successi. Solo per poche gare sono stato pilota ufficiale e ho avuto quindi a disposizione la vettura ufficiale; ma in quei casi ho sempre vinto e nessun avversario era in grado di battermi. Nel 1993 è stato un anno difficile, perché non conoscevo le vetture e ho dovuto fare una revisione generale del mio stile di guida. Gli anni successivi sono stati bellissimi, e io mi sono molto divertito. Le macchine sono completamente diverse dalle F1, molto meno potenti, con telai diversi e pesi diversi. Negli anni in cui ho corso nel DTM, '94-'95-'96, le vetture erano però molto più avanzate dal punto di vista della ricerca elettronica della Formula 1, in cui controllo di trazione, ABS, ecc. erano vietati dal regolamento. È stato un ottimo bagaglio di esperienza”.

Estratto da una intervista di Fabrizio Corgnati pubblicata sul sito F1GrandPrix.it il 14 luglio 2003.

 

 

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Un ricordo già lontano
 Il modello della MINICHAMPS replica la vettura con cui il pilota MODENA partecipò al Campionato Tedesco Turismo (non il DTM) nella stagione 1998-99.
 Potrà suonare strano ma in rete non si trova documentazione di dettaglio della vettura, del team e del pilota ultimo.
 Poche informazioni nei siti tedeschi, che forse sono gl’unici a prendersi cura di conservare foto e dati della vettura, e qualche intervista ma non di dettaglio sulla vettura in questione.

 Lascio da parte l’aspetto documentale per commentare il work in progress del modello. Trattandosi di un prodotto base non certo a buon mercato, mi sono fatto preoccupazione di gestirne lo smontaggio con la massima cura.
 Il pianale ha un’ottima definizione e dispiace non poter eliminare i fori necessari per la tenuta alle basi di supporto. I cerchi sono anch’essi di ottima fattura e le gomme si smontano via facilmente. Per ottenere il massimo della profondità io dipingo l’interno del cerchio sempre in nero opaco. Inoltre la coloritura copre eventuali carteggiate che sono state necessarie per pulire il cerchio da segni di stampo e dai residui dell’incollaggio, Notate che le ruote le ho fissate con un lieve angolo di sterzo. Conseguentemente occorre aumentare l’angolo di “camberaggio” e quello del “casteraggio” altrimenti il modello zoppicherà vistosamente.

 Impostare la sterzata comporta il riposizionare il volante. Occasione che ho colto per arricchire la plancia della strumentazione e il cruscotto stesso. La pedaliera l’ho lasciata e solo rifinita. Lo smontaggio meccanico del cruscotto non mi è riuscito per cui ho dovuto tagliarlo via dal pianale, operazione che però sconsiglio a un neofito.

 Lo sgancio del rollbar non mi è riuscito e i vari tentativi hanno solo portato a rotture della gabbia in diversi punti. Questa in fase di montaggio è stata unita a caldo con una quantità di saldature, a secco, notevoli. E così si è letteralmente cementata al pianale del sarcofago; quindi, alla seconda rottura, ho pensato bene di continuare il lavoro lasciandola al suo posto.
 Stessa misera sorte per il sedile che è stato saldato per tutta la sua superficie di appoggio. La sostituzione oltre che onerosa (un altro sedile) sarebbe diventato un passare il tempo a limare via il residuo del pezzo rimasto attaccato al pianale.

 

 Nella foto sopra, ecco come si presentano il cruscotto e il volante. Per quanto riguarda il primo dettaglio, ho solo posto attenzione a dotarlo di nuovi pulsanti e di spie colorate di ogni genere. Il secondo elemento, il volante, l’ho dotato del filo a spirale che ne collega la pulsantiera con il cruscotto (tutto questo nel modello reale funziona, qui no).

 Notare inoltre il blocco della leva cambio, le leve di regolazione dell’assetto e della ripartizione di frenata, il tutto l’ho ricostruito perché non era presente nel modello originale.

 

 Altra visuale del sedile e dell’equipaggiamento di sicurezza della vettura che si trova in prossimità di dove si troverebbe il sedile del passeggero.
 In questa visuale dall’alto potete notare gli elementi aggiunti per completare e irrigidire il rollbar.

 

 Infine un dettaglio del muso con la parte aggiunta che era montata per alcune gare dove la pista presentava particolari cordoli.

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