Stefano Modena
Nato a Modena
nel 1963, è stato campione mondiale di kart, ha corso in Formula 1 fino alo
1992. In Wikipedia non vi è riportato il suo curriculum nel campionato
turismo tedesco e italiano.
Così ha detto
“….In Formula 1 non avrei più trovato niente, le macchine Sport-Prototipi
non mi piacevano, le gare americane non mi piacevano, quindi ripiegai sul
Turismo che, sia in Italia che in Germania mi ha dato alcuni successi. Solo
per poche gare sono stato pilota ufficiale e ho avuto quindi a disposizione
la vettura ufficiale; ma in quei casi ho sempre vinto e nessun avversario era
in grado di battermi. Nel 1993 è stato un anno difficile, perché non
conoscevo le vetture e ho dovuto fare una revisione generale del mio stile di
guida. Gli anni successivi sono stati bellissimi, e io mi sono molto
divertito. Le macchine sono completamente diverse dalle F1, molto meno
potenti, con telai diversi e pesi diversi. Negli anni in cui ho corso nel
DTM, '94-'95-'96, le vetture erano però molto più avanzate dal punto di vista
della ricerca elettronica della Formula 1, in cui controllo di trazione, ABS,
ecc. erano vietati dal regolamento. È stato un ottimo bagaglio di
esperienza”.
Estratto da una
intervista di Fabrizio Corgnati pubblicata sul sito F1GrandPrix.it il 14
luglio 2003.
Altri
soggetti correlati
Galleria race-car pista
Galleria race-car rally
Galleria race-car competizioni varie
Documentazione race-car
|
Immagini, nomi di prodotti, marchi, sono: tutelati dai
rispettivi copyright se registrati o non scaduti, fanno riferimento e solo ai
loro legittimi proprietari.
Sono qui pubblicati a solo titolo di informazione non
costituendo profitto di sorta in tale contesto.
|
Un ricordo già lontano
Il modello della
MINICHAMPS replica la vettura con cui il pilota MODENA partecipò al
Campionato Tedesco Turismo (non il DTM) nella stagione 1998-99.
Potrà suonare strano ma in rete non si
trova documentazione di dettaglio della vettura, del team e del pilota
ultimo.
Poche informazioni nei siti tedeschi,
che forse sono gl’unici a prendersi cura di conservare foto e dati della
vettura, e qualche intervista ma non di dettaglio sulla vettura in questione.
Lascio da parte
l’aspetto documentale per commentare il work in progress del modello.
Trattandosi di un prodotto base non certo a buon mercato, mi sono fatto
preoccupazione di gestirne lo smontaggio con la massima cura.
Il pianale ha un’ottima definizione e
dispiace non poter eliminare i fori necessari per la tenuta alle basi di
supporto. I cerchi sono anch’essi di ottima fattura e le gomme si smontano
via facilmente. Per ottenere il massimo della profondità io dipingo l’interno
del cerchio sempre in nero opaco. Inoltre la coloritura copre eventuali
carteggiate che sono state necessarie per pulire il cerchio da segni di
stampo e dai residui dell’incollaggio, Notate che le ruote le ho fissate con
un lieve angolo di sterzo. Conseguentemente occorre aumentare l’angolo di
“camberaggio” e quello del “casteraggio” altrimenti il modello zoppicherà
vistosamente.
Impostare la
sterzata comporta il riposizionare il volante. Occasione che ho colto per
arricchire la plancia della strumentazione e il cruscotto stesso. La
pedaliera l’ho lasciata e solo rifinita. Lo smontaggio meccanico del
cruscotto non mi è riuscito per cui ho dovuto tagliarlo via dal pianale,
operazione che però sconsiglio a un neofito.
Lo sgancio del
rollbar non mi è riuscito e i vari tentativi hanno solo portato a rotture
della gabbia in diversi punti. Questa in fase di montaggio è stata unita a
caldo con una quantità di saldature, a secco, notevoli. E così si è
letteralmente cementata al pianale del sarcofago; quindi, alla seconda
rottura, ho pensato bene di continuare il lavoro lasciandola al suo posto.
Stessa misera sorte per il sedile che
è stato saldato per tutta la sua superficie di appoggio. La sostituzione
oltre che onerosa (un altro sedile)
sarebbe diventato un passare il tempo a limare via il residuo del pezzo
rimasto attaccato al pianale.
Nella foto
sopra, ecco come si presentano il cruscotto e il volante. Per quanto riguarda
il primo dettaglio, ho solo posto attenzione a dotarlo di nuovi pulsanti e di
spie colorate di ogni genere. Il secondo elemento, il volante, l’ho dotato
del filo a spirale che ne collega la pulsantiera con il cruscotto (tutto questo nel modello reale funziona,
qui no).
Notare inoltre
il blocco della leva cambio, le leve di regolazione dell’assetto e della
ripartizione di frenata, il tutto l’ho ricostruito perché non era presente
nel modello originale.
Altra visuale
del sedile e dell’equipaggiamento di sicurezza della vettura che si trova in
prossimità di dove si troverebbe il sedile del passeggero.
In questa visuale dall’alto potete
notare gli elementi aggiunti per completare e irrigidire il rollbar.
Infine un
dettaglio del muso con la parte aggiunta che era montata per alcune gare dove
la pista presentava particolari cordoli.
|