NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop"
2009 - 2013
ASPIRANTE UFFICIALE. 13A
DIVISIONE FUCILIERI DELLA GUARDIA |
Pittura e grafica | ||
Il PPSh-41
Piccolo trucco
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Per il modello realizzato, era necessaria una documentazione fotografica di base che in parte ho ricavato da libri specifici e da documentari del tempo. I fotogrammi che seguono, per l'appunto, sono ricavati da documentari sovietici.
1)
Krasnoarmyeets. (soldato) Nella prima tavola sono riportate le spalline ("Pogonii"), reintrodotte dal 1943, suddivise per gradi mentre sotto la differenza tra le spalline tra le truppe combattenti e quelle non tali (ad esempio il personale medico). In realtà, i modelli, potevano avere diverse variazioni basate semplicemente sulla praticità e immediatezza di produzione e reperibilità del materiale necessario.
UNIFORME ED EQUIPAGGIAMENTO "(Obr) 1935 Gimnastiorka", la camicia o casacca ordinaria: era di cotone a maniche lunghe con colletto risvoltato e con le punte corte. In genere, nei film e nella produzione di repliche, questa camicia viene erroneamente riprodotta con il colletto alla coreana. Questo capo poteva avere sui risvolti del colletto, le mostrine identificative dell'arma o specialità di appartenenza. Dal 1943 saranno rimosse. "(Obr) 1943 Gimnastiorka", la camicia o casacca ordinaria: Simile a quella del 1935, venne realizzata anche in lana. Aveva il colletto alla coreana, spalline per identificazione della specialità e del grado. Sempre aperta anteriormente fino all'altezza dello sterno, e chiudibile tramite bottoni, aveva una lunghezza tale da poter arrivare fino all'altezza delle tasche dei pantaloni. Veniva indossata con sopra una cintura o il cinturone di ordinanza. Alcuni modelli, ma solo per ufficiali, vennero realizzati con l'apertura anteriore completa e richiudibile sempre tramite bottoni in metallo (ottone). "(Obr) Sharovari", pantaloni: partendo da un tipico modello in uso ai lavoratori agricoli, vennero forniti dei pantaloni simili con toppe aggiuntive all'altezza delle ginocchia. Questi potevano essere sia in cotone sia in lana o imbottiti con cotone e lana.
"(Obr) Shinel", cappotto: costituito da un insieme di
lane varie e cotone, questo capo d'abbigliamento venne realizzato
per la vestizione di tutta l'Armata Rossa, truppa e ufficiali
avevano lo stesso modello ma per questi ultimi il tessuto era molto
più morbido e l'intero capo aveva una finitura marcatamente
migliore. "(Obr) 39sh" elmetto: molto simile a quello americano, era più leggero e meno lavorato del precedente "Kaska 1936". Aveva un sospensorio interno costituito da tre supporti in cuoio regolabili tra loro tramite stringhe e il tutto montato su un supporto a cerchio in metallo o direttamente sul guscio.
"Soomki dlya
protivogaznaya" sacca per maschera antigas: la sacca in tela
grezza veniva spesso usata come sacca per oggetti personali, porta
munizioni e materiale per medicazioni. Il più delle volte la
maschera era lasciata nello zaino che a sua volta non seguiva spesso
il suo proprietario. Il colore poteva variare in base al tipo di
tela usata e alla relativa usura. Le chiusure potevano essere con
laccio in cuoio oppure con automatici in ottone. Fondina per la pistola: non é proprio riferibile ad una specifica arma, molto probabile che l'aspirante ufficiale fosse fornito di una TOKAREV TT33 con calibro 7,62 mm. Obr: é la sigla per la parola Obrastsa, che vuol dire modello.
Per maggiori dettagli sulle uniformi e sull'equipaggiamento descritti, vedere il volume: "STALIN WAR - Soviet uniforms & militaria 1941-45" di Lazlo BEKESKI, Edit CROWOOD PRESS LTD (2006). Le informazioni e i riferimenti qui riportati, anche a lato destro dell'articolo, sono tratte dal libro di Walter KERR "IL SEGRETO DI STALINGRADO". Ed. OSCAR MONDADORI 1976. |
La fine di una carneficina
L'idea nasce in una autunnale
serata farcita di documentari sulla Battaglia di STALINGRADO, e
anche a causa del soggetto del
maggiore KOENIG.
Il figurino di base é prodotto da
DRAGON, lo potrete riconoscere nel set che era prodotto già dalla
metà degli anni 90.
Ho provveduto al montaggio utilizzando il solo corpo e il braccio destro. In un primo tempo ho utilizzato una testa della NEW WORLD scolpita da LA TORRE (ahimè pare "defunta", secondo le ultime news di ASTROMODEL) ma confesso che non é stata di mio gradimento e l'ho sostituita con una di NEMROD. Questa però é per figurini napoleonici, quindi ho dovuto modificarla per renderla più consona al ventesimo secolo come taglio della chioma e della barba. a foto sotto vi mostra la prima idea, la foto l'ho scattata con il cellulare giusto per avere una traccia di partenza.
Di TAMIYA, ho utilizzato molto
materiale, in dettaglio: il braccio sinistro, il fucile
mitragliatore PPSh-41, la fondina della pistola, la borsa della
maschera anti gas, la busta porta documenti e l'elmetto. Il porta
caricatori a tamburo del PPSh-41 é il solo accessorio di DRAGON.
Il problema primo é stato quello
di ridurre tutti gli errori presenti sul cappotto. Poi, ricreare le
pieghe mancanti e cercare di ricostruire gli stivali che erano
difettosi in diversi punti. Per quanto li abbia riscolpiti e
corredati di cuciture in rilievo nei gambali, purtroppo rimanevano
uno dei due punti più critici del pezzo.
L'ambientazione ha giocato un
ruolo non secondario nella scena.
Il montaggio non é stato
particolarmente difficile, anzi tutto é andato bene e senza intoppi.
La pulizia invece ha "rubato" parecchio tempo e chi mi conosce sa
che é uno degli aspetti della modellistica che non apprezzo
maggiormente.
La colorazione verte tutto su una
base di verde oliva che va "schiarita" e "caratterizzata" a seconda
dei punti. Per le luci (cioè schiarire) ho utilizzato del giallo
sabbia e del bianco avorio. Per la caratterizzazione (cioè evitare
che sia tutto della stessa tonalità anche se sfumata, si faccia caso
ai figurini dipinti ad aerografo e che per tale ragione soffrono di
tale uniformità) ho utilizzato un marrone scuro, un rosso carminio,
un arancione trasparente (quest'ultimo lo produce VALLEJO) e del grigio. Alcuni
di questi colori mi sono serviti anche per dipingere i dettagli
dell'equipaggiamento e per la colorazione di mani e viso.
Ogni parte del soggetto va curata
e arricchita di dettagli che possono sembrare superflui ma,
nell'insieme, sono elementi fondamentali come i mattoni di una casa.
La neve l'ho realizzata con della
pasta espansa volumetrica di MAIMERI, vi ho aggiunto del colore
acrilico bianco + colla vinilica + medium semi lucido. Le parti
ghiacciate sul muretto sono ottenute con colla epossidica bi
componente. Al termine, per maggiore lucidità, in alcuni punti ho
depositato un sottile strato di vernice per la riproduzione
dell'effetto acqua.
Un altro lavoro di pazienza e precisione: i singoli biglietti da attaccare alla cancellata. SI può scriverli, uno a uno, con un pennarello da 0.5 mm.
Ecco come si presentava
STALINGRADO agl'occhi attoniti delle giovani reclute che ebbero
l'ingrato compito di stanare gl'ultimi Tedeschi nascosti tra le
rovine e dentro le cantine dei palazzi.
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