NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2010

BATTAGLIA DI CHERBOURG, Giugno 1944
Ordine del Fuhrer: combattere fino all'ultima cartuccia.

Modellismo

Pittura e grafica

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Galleria 2° Conflitto mondiale

Documentazione 2°conflitto mondiale

La battaglia Cherbourg
Se lo sbarco in NORMANDIA ha lasciato un segno profondo nello sviluppo del secondo conflitto mondiale in EUROPA, la battaglia di CHERBOURG rappresentò per l'esercito del TERZO REICH l'ormai oggettiva incapacità di contenere la grande controffensiva Alleata.
Una controffensiva che era stata pianificata, da CHURCILL e EISENHOWER, sin dal marzo del 1943.
Questa pagina ha richiesto molto lavoro e molto tempo prima di raggiungere l'obbiettivo che mi ponevo. Raccontare, anche con occhi emotivi, cosa ha realmente ha significato nelle strategie di difesa tedesche e cosa invece in quelle offensive anglo-americane.

CHERBOURG si affacciava sul mare, con il suo porto e il suo sistema di difesa costituito da batterie di grosso e medio calibro necessario per contrastare attacchi navali e tentativi di sbarco (secondo la teoria di VON RUNDSTEDT).
L'operazione "OVERLORD" inizia all'alba del 6 giugno del 1944, nel giorno del D-DAY. Gli sbarchi avvennero a ondate, sia di uomini sia di mezzi, verso le spiagge in codice identificate come: GOLD, JUNO, OMAHA, SWORD e UTAH.
Proprio dalla spiaggia di UTAH gli americani puntarono le loro forze verso ovest in direzione della penisola del COTENTIN, dove all'apice si trovava la città portuale di CHERBOURG.
Gli americani iniziarono subito a muovere verso nord-ovest per assaltare, alle spalle, la piazzaforte. Con due divisioni, comandate dal generale COLLINS (soprannominato "Joe Lampo"), vi era l'obbiettivo di tagliare in due (fronti contrapposti) le forze germaniche disposte a difesa della penisola del COTENTIN.
Invece che spingere le divisioni corazzate e di artiglieria verso sud, i tedeschi tentennarono nella controffensiva con ritardi che furono invece sfruttati con successo dagli americani.
Il 20 di giugno HITLER nominò SCHLIEBEN  quale comandante per la difesa di CHERBOURG e OCTEVILLE. Lo Stesso SCHLIEBEN sapeva bene che l'avanzata di COLLINS non poteva essere frenata a lungo, se non per il tempo necessario a minare il porto e renderlo così inutilizzabile per l'occupazione Alleata.
Tra il 20 e il 26, di quel giugno del 1944, ci furono momenti drammatici. Nei bunker di CHERBOURG, in prossimità delle batterie tedesche, migliaia furono i soldati che li si rifugiarono: feriti, dispersi dei vari gruppi di difesa, lavoratori dell'Organizzazione TODT, personale ausiliario e diversi civili. Uomini e donne stanchi, stremati da giorni di duri bombardamenti e di combattimenti corpo a corpo contro i carri armati e i soldati di COLLINS.
Al comandante tedesco non venne concesso, persino dallo stesso ROMMEL, potere di autonomia e non ebbe la possibilità di tentare azioni diversive che forse  avrebbero maggiormente ostacolato l'avanzare di COLLINS.
Sulla ferma posizione di ROMMEL vi sarebbe molto da discutere, rimandiamola ad articoli più mirati anche per evitare di dire i soliti "generalismi" del caso. Resta oggettivo che ROMMEL non contava su una prolungata resistenza militare della piazzaforte, ma il suo ordine fu causa di una prolungata resistenza solo passiva che costò la vita a centinaia di soldati dell'ASSE feriti e in precarie condizioni di salute. Furono alloggiati alla bene e meglio nelle gallerie del forte.
Queste vennero trasformate in rifugi di fortuna che resistettero sia ai cannoneggiamenti dal mare sia alle trivelle di escavazione poste in uso dagli americani proprio sopra le colline e aventi lo scopo di bloccare le prese d'aria se non di farle crollare, bivacchi per soldati privi di energie e di munizioni, ospedali improvvisati dove i feriti per lo più morivano per la mancanza quasi totale di aria pulita. Nonostante l'ordine di ROMMEL ["...combattere fino all'ultima cartuccia!"] gli scontri furono condotti in gran parte dagli ufficiali che si appostavano agli ingressi delle gallerie o nell'antistante di bunker minori. Una resistenza inutile e sanguinosa che si concluse alle ore 14:00  del giorno 26 giugno: la resa venne ordinata dallo stesso SCHLIEBEN. Forse l'unica decisione presa in piena autonomia e senza l'influenza di Rommel o di VON RUNDSTEDT.

La battaglia di Cherbourg in scala 1/35
Ho colto l'occasione di questo articolo per lavorare ad un progetto che si propone la replica di un momento di quella battaglia.
Non vorrei però ricreare l'inc
Come base di partenza conto di lavorare su quattro figurini, in parte di serie e in parte modificati al fine di dare realismo e coerenza artistica alla scena.
Continua...

 

 

 

 

 

Alcune informazioni circa le foto dell'epoca

Nota sui diritti d'autore per le foto: sono pubblicate per concessione Conseil Régional de Basse-Normandie/National Archives USA. 
In merito alle foto e alle didascalie (caption) relative, vi sono diversi errori commessi su diversi testi nel corso degli anni. Per esempio, la foto ultima ritrae il Generalleutnant Karl-Wilhelm von Schlieben mentre (erroneamente) alcune fonti identificano l'ammiraglio
Walter Van Hennecke.
Da sottolineare che molte delle foto sono tate scattate subito dopo la resa del 26 e non sempre sono relative alle fortificazioni della sola Cherbourg (Paul Carell:" Sie kommen!", 1964. superbur SAGGI 2001).
allo stato attuale non mi risultano foto scattate da parte di reporter o militari tedeschi.

Bibliografia
- G. Rottman - R. Volstad " US Army combat equpiments 1910-1988". OSPREY MIL.
- P. Katcher "The US Army 1941-1945". OSPREY PUB.
- UNIFORMI E ARMI, n.58 del 1996. Ermanno Albertelli Editore.
- MILITARIA MAGAZINE, n.294 2010. Histoire  & Collections.


La battaglia è terminata da alcuni giorni ma ai soldati e al Genio americano spetta ora il pesante compito di disinnescare le centinaia di bombe e cariche disseminate nelle gallerie e nella piazzaforte.
Per fare
ciò saranno impiegati gli stessi tedeschi che le avevano collocate.


I Tedeschi si arrendono, alle imboccature delle gallerie sventolano bandiere bianche. Gli ufficiali escono per ultimi. Sulla destra, con le mani alzate, un attendente della Marina (KRIEGSMARINE) tiene il cappello e il soprabito dell'ufficiale suo superiore.


Nelle gallerie la morte era giunta per molti dei  feriti, la causa era l'aria satura di anidride e gas delle detonazioni. I soldati americani avevano tappato le bocche e i condotti di aspirazione.


Le lunghe colonne dei prigionieri tedeschi che lasciano CHERBOURG.


Generalleutnant Karl-Wilhelm von Schlieben all'atto della firma della resa.


John SPAULDING al D-DAY
Per continuare...

 

 

 

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