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NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2010
Battaglia di KURSK,
Operation "Zitadelle",
12 Luglio, 1943. |
Pittura e grafica | |
Galleria 2° Conflitto mondiale |
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Il 17 giugno, nel
settore del DONETZ, prendevano l'iniziativa i tedeschi attaccando con unità di
carri PANTHER [per la prima volta impiegate] le posizioni sovietiche,
notevolmente rinforzate da innumerevoli carri armati di vecchio tipo interrati
ed una serie di fortini. Ma anche in questo settore non vi era una sostanziale modifica allo schieramento del fronte. Il settore decisivo
era quello di KURSK-OREL, perno di tutto il fronte settentrionale e di quello
meridionale. Qui erano vi erano due salienti: nord quello di OREL, tedesco, proteso nello schieramento russo;
a sud, e contiguo a quello di OREL, il saliente russo di KURSK, proteso nello schieramento tedesco. La
vittoria di questo lungo fronte era divenuto obiettivo primario per ambo le
parti.
A partire dal 5, forti unità corazzate e di fanteria germaniche, al comando del
maresciallo Guenther von KLUGE (che rincontreremo nella difesa del VALLO ATLANTICO), iniziavano l'offensiva contro KURSK.
Nella parte nord del saliente il Comando tedesco diradava gli attacchi,
mantenendo ad essi la semplice funzione di traccheggi e di impegni delle forze nemiche, limitando la
maggior parte dell'azione distruttiva al fuoco di artiglieria. Nella
parte meridionale invece la Wehrmacht compiva il massimo sforzo, riuscendo ad
aprire una ampia breccia dal lato sovietico. In questa breccia
penetravano le colonne corazzate germaniche, che sorpassavano i capisaldi
sovietici e ingaggiavano formidabili scontri con le unità similari avversarie.
Nasceva così la più grande battaglia di carri di tutta la seconda guerra
mondiale, combattuta in prevalenza tra i Tigre tedeschi e i T-34 sovietici. Il 12 luglio vi fu il giorno più drammatico di quella battaglia: a Prokhorovka, tra circa 600 carri tedeschi e 900 sovietici, tra i quali vi erano anche dei CHURCHILL III forniti dai britannici. I carri armati degli opposti schieramenti si affrontarono in una vera e propria mischia di carne e acciaio la cui ferocia e follia sono rimaste imbattute. Alcuni carri si speronarono sparandosi a bruciapelo bordate capaci di sventrare interi palazzi. Qualcuno raccontò in seguito che il fumo rendeva ancora più infernale la scena, causando continue collisioni anche tra i carri appartenenti alla stessa bandiera. Alla fine della giornata ecco le cifre: circa 200 carri tedeschi distrutti o inservibili contro i 400/500 dei Russi. Il giorno
dopo la battaglia di Prokhorovka l’offensiva parve esaurirsi. Quello stesso giorno nella
"Tana del lupo", il quartier generale del Fuhrer, von MAISTEIN e von KLUGE fecero
rapporto a HITLER indicando che non era più possibile continuare gli attacchi
per accerchiare l'avversario. Da quel momento e per tutta la durata della guerra l’iniziativa sul fronte orientale passò definitivamente nelle mani dei Russi, sino alla battaglia finale di Berlino nell'aprile del 1945. |
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