NISE, "work-shop" 2009 - 2019 CHAPARRAL
F2 Bob
JOHNSON e Bruce JENNINGS, ritirati 35ª edizione 24 ORE DI LE
MANS, 1968 Elaborazione modello di produzione, scala
1/43 Settembre 2019 |
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Una
rivoluzione non vincente All’edizione
del 1967, la sfida era tra le FORD GT40 e le FERRARI 330P4. Le
FORD, fin dall’inizio, dimostrarono di essere superiori alle FERRARI, tenendo
un passo non da poco fino alle ultime ore della corsa. Le
FERRARI dovettero subire la superiorità dei motori FORD che portarono
ANDRETTI raggiungere la velocità di punta di 334 km/h. Per
comprendere la superiorità della squadra americana, basti pensare che le FORD
GT 40 MK IV davano 8 secondi sul giro alle FERRARI 330P4. A giustificazione
di ciò, vi è da sottolineare che le 330P4 potevano puntare su motori in grado
di erogare 450 cv contro i 550 delle GT40. La
gara fu vinta dalla coppia Dan GURNEY ed A. J. FOYT su FORD GT40 MKIV
(scuderia SHELBY – AMERICAN INC.), secondi Ludovico SCARFIOTTI Mike PARKES su
FERRARI 330P4 (scuderia FERRARI), terzi Willy MAIRESSE Jean BLATON su FERRARI
330P4 (ECURIE NATIONALE BELGE). Quella del 1967 fu un’edizione ricca di
colpi di scena durante le battute finali della corsa. Fu la gara che consacrò
le gomme di GOODYEAR e che vide, per la prima volta, le luci sulle portiere o
le fiancate per illuminare i numeri di gara delle auto. Le
FORD portarono in gara il primo sistema di saturazione con gas inerte
dell’abitacolo, oltre alla presenza dell’estintore mobile e delle cinture di
sicurezza a quattro punti. La
CHAPARRAL F2 di Bob JOHNSON e Bruce JENNINGS, con il numero 8, si ritirò dopo
10 ore di corsa con 91 giri all’attivo. L’altra CHAPARRAL di Phil HILL e Mike
SPENCE, con il numero 7, si ritirò alla sedicesima ora con 225 giri
all’attivo. La vettura durante le
prove del venerdì sera (Copyright sconosciuto) Il marchio
CHAPARRAL fu fondato da Hap SHARP e da Jim HALL per
realizzare in proprio le vetture da corsa, dopo aver utilizzato nei primi
anni di carriera vetture di altri costruttori, come Austin HEALEY e LOTUS,
MASERATI e LISTER. Il finanziatore di questo marchio fu HALL, che in giovane
età era divenuto erede di una società petrolifera e che negli anni successivi
poté permettersi di costruire un circuito di collaudo privato, il RATTLESNAKE
RACEWAY. Nel
corso degli anni sessanta e settanta le futuristiche vetture da corsa
CHAPARRAL ottennero grande successo nelle gare disputate sia sui circuiti
americani che su quelli europei. Nonostante la vittoria nella 500 Miglia di
INDIANAPOLIS del 1980, la compagnia abbandonò il mondo delle corse due anni
più tardi. La CHAPARRAL
è stata la prima ad utilizzare soluzioni aerodinamiche mai viste prima nei
campionati per vetture a ruote coperte, come diffusori appositamente
realizzati, o le strane linguette che si potevano osservare sui primi modelli
delle CHAPARRAL 2, o la sorprendente ala “flipper” che veniva comandata dal
pilota, montata sulla CHAPARRAL 2E, fino alla vettura più famosa fra quelle
disegnate da Jim HALL, la 2J, soprannominata “l'aspirapolvere” per le sue
ventole posteriori. La
scelta, poi, sempre da parte di Jim HALL, di utilizzare cambi automatici o
semi-automatici conferiva più libertà ai piloti per l'uso di dispositivi
aerodinamici regolabili manualmente. Per
la 2F, Jim HALL riapplicò le soluzioni aerodinamiche della 2E in alluminio
alla 2D col suo telaio in fibra di vetro per la stagione del 1967. Anche la
2F aveva una grande ala che poggiava sulle sospensioni posteriori e una presa
d'aria anteriore faceva in modo che la pressione impedisse alle sospensioni
di comprimersi alle alte velocità; i radiatori erano spostati sui fianchi
come nella 2E. Un
motore V8 di 7 litri in alluminio con potenza di 525 cv, costruito dalla
CHEVROLET sostituiva il vecchio 5.3 litri della 2D. Si
dimostrò sempre temibile e veloce, anche se la maggiore potenza offerta dal
grande propulsore spesso sembrava troppa per la trasmissione automatica che
non era stata variata e quindi le rotture erano frequenti. Inoltre, offrendo
poco freno motore, a causa del cambio automatico a tre velocità con
convertitore di coppia, frequentemente presentava problemi ai freni a disco
che si surriscaldavano causa l'uso più intenso rispetto alle altre auto a
cambio meccanico. Quando i problemi alla trasmissione vennero risolti la 2F
andò a conquistare la sua unica vittoria nel luglio del 1967 nel campionato
alla BOAC 500 a BRANDS HATCH, guidata da Phil HILL e Mike SPENCE. Dopo questa gara la FIA cambiò ancora le
regole con una limitazione alla cilindrata che impedì la partecipazione non
solo alla 2F, ma anche alla FORD GT40 e alla FERRARI 330. La Chaparral
tallonata dalla Ferrari 330 P4 della coppia Willy Mairesse
and Jean Blaton della scuderia belga di Ferrari
(Copyright sconosciuto) Il modello Prodotto da IXO MODELS, consta di una ottima verniciatura che è sicuramente la caratteristica vincente di questo modello. Ho rifinito le parti di giuntura cofani e portiere utilizzando una matita grigia dalla mina estremamente tenera. Successivamente, ho coperto la parte colorata con del trasparente sintetico e lucido. Buoni cerchi e pneumatici, questi ultimi con un perfetto battistrada. Vetrature ben fatte e azzeccate persino nel dare la corretta posizione dei finestrini laterali apribili (la maggior parte delle produzioni, del medesimo modello, sono errate stampando o riproducendo il finestrino con l’apertura verso il retro della vettura). Il tergicristallo fotoinciso sicuramente invoglia il parere positivo sul modello della IXO. Idem le decal a tampone, senza errori e sbavature. La fanaleria anteriore è un po’ spartana, forse qualcosa di più poteva essere montata… Purtroppo, ci sono due difetti che sminuiscono un modello come questo. Iniziamo dagli interni, molto approssimati e non corrispondenti con quelli reali. Il secondo difetto riguarda l’alettone che ha evidenti i segni di stampata e che una abbondante verniciatura, da parte del produttore, non ha fatto altro che mettere ancora più in evidenza invece che mimetizzarli sono il manto spesso di bianco.
Questa foto conferma il grado di accuratezza posto da
Ixo Models per alcuni dettagli del modello
(Copyright sconosciuto). |
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