NISE, Federico Cavann@ in Genova "work-shop" 2011

LANCIA STRATOS SCUDERIA CHARDONNET
Equipaggio Berrnard DARNICHE e Alain MAHE'
RALLY DI MONTE CARLO 1979, 1a ASSOLUTA
Trasformazione modello, scala 1/43.

Modellismo

Pittura e grafica

Cinefoto

Genova per Noi

Era il 1975...
L'anno in cui la coppia DARNICHE-MAHE' salì a bordo di una STRATOS praticamente di serie e con cui vinsero il TOUR DE CORSE.

Pezzi di ricambio usati
Per contenere il costo delle competizioni, molte parti venivano acquistate dal team LANCIA UFFICIALE mentre i motori venivano elaborati da ELABORAZIONI MAGLIOLI di Biella.
Giusto per avere un'idea del "riuso", i cerchi da ghiacco e sterrato erano di colore rosso in uso l'anno prima alla LANCIA PIRELLI UFFICIALE.

Nel 1976 a lezione dal Drago
Nell'edizione del 1976, MUNARI ebbe la sfrontatezza di affrontare il TURINI senza le gomme chiodate, mentre DARNICHE lo fece. Tre anni dopo sarà il francese a ripetere il trucco (quando s'impara bene...).

Pochissimi soldi per correre
La Scuderia CHARDONNET contava su un risicato budget. Se l'auto non si fosse piazzata tra le prime sin dall'inizio delle prove speciali, il team si sarebbe ritirato.

Due massi decisivi per la vittoria
Nella penultima prova speciale, al PONT DE CLANS, degli spettatori (se così si possono ieri come oggi definire tali) misero due enormi massi al centro della carreggiata rallentando WALDEGAARD di oltre 77 secondi che si riveleranno decisivi per la vittoria di DARNICHE. Al suo arrivo, a riprova del fairplay e della grande sportività, WALDEGAARD non sporse reclamo ai giudici riconoscendo in DARNICHE il vero vincitore della competizione.

3 FORD ESCORT MKII al "Monte" del 1979
Una di queste era pilotata dallo svedese che era stato a sua volta pilota LANCIA e proprio con una STRATOS ALITALIA nel 1976. Nel 79 egli vinse il Titolo Mondiale Piloti e la FORD quello costruttori.

Anche una donna tentò il MONTECARLO con una STRATOS CHARDONNET
Si trattava di Michel MOUTON, che nel 78 vi partecipò, concludendo con il 7° posto assoluto.

Un gran caldo!
Non fu un'edizione ricca di nevicate e temperature basse. Il duo francese lamentò in più occasioni che all'interno dell'abitacolo pareva, nonostante fosse gennaio, di essere in piena estate.

Quell'auto oggi é un cimelio storico per i Francesi
La STRATOS di quel MONTE CARLO é viva e vegeta, perfettamente restaurata in tutti i dettagli, comprese le placche del rally monegasco. Ovviamente va forte come allora, o quasi!

 

 

 

Note successive alla pubblicazione del testo.

Nota (1): la versione da competizione aveva il freno a mano montato sul piantone dello sterzo e non nel tunnel, questo per motivi di spazio esiguo che vi era tra i due sedili.

Nota (2): i sedili erano dello stesso modello utilizzato nel 77 da MUNARI/MAIGA il cui colore era grigio chiaro, non di colore nero come erroneamente spesso sono dipinti e che erano montati sul modello di MUNARI/MANNUCCI nella STRATOS del 75 e in quella del 76 sempre con la coppia MUNARI/MAIGA.

Nota (3): i retrovisori laterali migliori per le versioni ALITALIA e PIRELLI sono, a mia conoscenza, quelli RACING 43 mentre quelli di serie, ottimi per tutte le atre scuderie, sono prodotti da TRON.

Nota (4): la posizione errata é un rilievo oggettivo, basta confrontare le foto di allora per vedere che nella replica venduta i tondi bianchi sono quasi a filo portiera e non al centro di questa.

Nota (5): le due STRATOS da sinistra (vincitrici nel 77 e 76) sono della IXO Models  mentre quella a destra (vincitrice nel 75) è della VITESSE.

Un'ultima vittoria tutta in blu
Peccato che sia stata l'ultima volta al MONTE CARLO. Peccato che non fosse con i colori di una scuderia italiana e con tanto di pilota italiano ma per la LANCIA STRATOS, nel 1979, ci fu ancora un momento di gloria in uno dei rally più importanti e belli del Mondo.
La Scuderia francese CHARDONNET mise in gara una versione STRATOS non certo al pari di quelle ufficiali con cui corse MUNARI nel 76 e nel 77, con il budget ridotto ma quanto mai compatta e motivata e il suo equipaggio quanto mai determinato a portare a casa un piazzamento da podio. La voglia di vincere permise loro di superare i mille e più problemi che si fronteggiarono loro contro fino all'ultima manche. Il segreto della loro vittoria fu nella scelta delle gomme racing scolpite anziché le chiodate da neve, così come ribadì in un'intervista Bernard DARNICHE nel 2008.

Il Team era quanto mai compatto ma la prima parte della gara si concluse con una posizione deludente. DARNICHE non si perse d'animo e iniziò la sua personale sfida: prova speciale dopo prova speciale, ridusse il distacco dai primi proprio puntando sulle gomme racing che gli fecero di fatto guadagnare secondi preziosi contro gli avversari che montavano le chiodate. L 'avversario numero uno da battere, per la cronaca, fu la FORD ESCORT MK II guidata dall'ex pilota LANCIA Bjoern WALDEGAARD. La conferma della vittoria giunse proprio sul mitico Passo del TURINI. All'arrivo, lo stesso WALDEGAARD si congratulò personalmente con DARNICHE per la splendida prestazione ottenuta senza gomme chiodate in molte prove speciali.

Fase 1
Ennesimo appuntamento con un modello, in scala 1/43, prodotto per la grande distribuzione editoriale sul territorio italiano. Questa volta però il gioco si fa più complesso in quanto che il modello richiede molto lavoro di rielaborazione degli interni e in minor parte, ma pur sempre significativa, degli esterni .
L'obiettivo primo é stato quello di ricostruire il tunnel centrale basandomi su una standardizzazione casalinga di questo elemento che nelle STRATOS, prodotte da IXO Models, è solo in versione stradale e mai racing. Lungo il tunnel, nella STRATOS vera, vi era solo dalla leva del cambio (1), partiva dalla paratia del motore/abitacolo per terminare sotto il cruscotto, dove di solito i team collocavano gli estintori per il motore.
Il modello che rielaboro ha molte caratteristiche positive e qualcuna un tantino critica che richiederà un lavoro lungo e meticoloso.
La scocca esterna é dipinta bene, non ha giunzioni di fusione evidenti, le decal non sono il massimo e alcune dovranno essere asportate e sostituite con altre di qualità migliore nelle corretteposizioni. In seguito vi mostrerò quali.
Ho iniziato il lavoro realizzando la parte pianale, tunnel e paratia; le due prime foto dall'alto mostrano a sinistra il lavoro di rielaborazione mentre a destra il pianale originale IXO. So che i più esperti avranno notato degli strani cerchioni utilizzati nella versione rielaborata: sono i cerchi di una ALFA ROMEO GTA 1.6. Che ci fanno su una LANCIA? Un attimo e vi spiegherò il perché.
Torniamo al mio lavoro nell'abitacolo. Ho eliminato i sedili di serie e ho montato dei RACING 43, gli stessi che l'italianissima casa di produzione di Ivo CHIAPPATI fornisce nei suoi kit STRATOS e che sono anche venduti come parti separate (2).
Ho preparato e incollato una leva del cambio, la pedaliera del pilota e il poggia piedi del navigatore, poi gli estintori sia mobile sia fisso (ambedue costruiti in proprio con un tubetto di plastica tornito). La paratia non é quella originale ma ottenuta da un foglio di Plasticard di 2 mm da cui ne ho ricavata una nuova a cui ho realizzato la finestratura posteriore (completa di vetro realizzato in acetato) e a cui ho attaccato i ganci per le cinture di sicurezza. Infine ho realizzato le cinture di sicurezza con i relativi attacchi e fibbie di regolazione, immancabili su di esse le patch BRITAX.

Fase 2
Terminato l'abitacolo ho iniziato la lavorazione del pianale, verniciandolo in metal-grey e aggiungendo gli scarichi realizzati con un tubicino di ottone. Poi é arrivata la fase interna del cruscotto (manca qualsiasi decal nel modello venduto) che comprende tutta la strumentazione in plancia, i porta fusibili e lo specchietto retrovisore interno. Intanto che c'ero ho montato un nuovo specchietto laterale non di tipo a goccia come era nella versione ALITALIA e PIRELLI ma quello di serie CONCESSIONARI LANCIA (3).
Ho realizzato un'antenna e sostituita quella di serie. Tanto che vi ero ho incollato i paraspruzzi posteriori e la fanaleria fotoincisa (bottino di una mostra mercato di almeno 15 anni fa).Una bella lucidata con POLISH per togliere qualche riga qua e là. I fanali anteriori a scomparsa sono dei fotoincisi da 4,5 mm. Il resto tutto di serie, ogni tanto! La griglia del radiatore è di origine STRATOS VEREM.
Incastro il pianale (o fondello) nella scossa, ho serrato lentamente con le viti giusto per avere attenzione che nulla tocchi o si rompa: é classico che un poggia testa tocchi nelle portiere o che la leva del cambio coincida con il volante (se si lasciano inserite delle marce "prime" da urlo, consiglio sempre il cambio in folle).
Tutto bene fin qui. Più o meno, ma temo che il peggio debba ancora venire.

Fase 3
Adesso vi é un altro problema da risolvere: le decal dei numeri sono in posizione errata (4). Ahimè non basta togliere quelle presenti e metterci due bei tondi bianchi con tanto di numero. No! Il numero "4" è presente in un rettangolo bianco con bordi neri. Così, per risolvere la cosa, ho proceduto nella seguente modalità: ho trasferito i due tondi bianchi nel punto corretto, a parte ho realizzato due rettangoli bianchi bordati di nero e che poi ho trasferito sui tondi, infine i numeri 4.
Un'ulteriore intoppo all'orizzonte, anzi due. Il primo é stato quello di creare la scritta MOTORAC nella parte posteriore dato che non vi era (piccola dimenticanza del costruttore), il secondo la mancanza di due sponsor nello spazio proprio sopra la targa. Quest'ultima va sostituita con una rettangolare e non una quadrata (una stampante vi risolverà ogni problema).
E ora la spiegazione del perché dei cerchi di una GTA: anni fa ero entrato in possesso di un set di ruote STRATOS in configurazione neve e sterrato (credo MERI KIT), il set comprendeva cerchio grezzo + fotoincisione + gomma. Nel corso degli anni la gomma si é indurita e si é tagliata nel tentativo di montarla sul cerchio. Allora ho recuperato dei cerchi di carreggiata stretta e con un buon battistrada sui quali ho incollato la fotoincisione dei cerchioni. Infine ganci cofani e piastra anti colpi sotto il motore.

Per concludere l'articolo con una nota di colore e nostalgia, anzi tre note, ecco il modello finito che sfila di fronte alla parata delle tre STRATOS LANCIA ufficiali (5) con i colori ALITALIA e a loro volta vincitrici al MONTE CARLO negli anni 75, 76 e 77 (sempre con il solito MUNARI!): auto italiana, pilota italiano e sponsor italiano più che mai.

Galleria race-car pista

Galleria race-car rally

Galleria race-car competizioni varie

Documentazione race-car

Questo sito Mappa del sito E-mail e contatti Aiuti per navigare Diritti d'autore e copyright Per collaborare a NISE A-F G-O P-Z Creative Commons License