Era il 1975...
L'anno in cui la coppia DARNICHE-MAHE' salì a bordo di una STRATOS praticamente di serie e
con cui vinsero il
TOUR DE CORSE.
Pezzi di
ricambio usati
Per contenere il costo delle competizioni,
molte parti venivano acquistate dal team LANCIA UFFICIALE mentre i
motori venivano elaborati da ELABORAZIONI MAGLIOLI di Biella.
Giusto per avere un'idea del "riuso", i cerchi da ghiacco e sterrato
erano di colore rosso in uso l'anno prima alla LANCIA PIRELLI
UFFICIALE.
Nel 1976 a lezione
dal Drago
Nell'edizione del 1976, MUNARI ebbe la sfrontatezza di affrontare il
TURINI senza le gomme chiodate, mentre DARNICHE lo fece. Tre anni
dopo sarà il francese a ripetere il trucco (quando s'impara
bene...).
Pochissimi soldi
per correre
La Scuderia CHARDONNET contava su un risicato budget. Se l'auto non
si fosse piazzata tra le prime sin dall'inizio delle prove speciali,
il team si sarebbe ritirato.
Due massi decisivi
per la vittoria
Nella penultima prova speciale, al PONT DE CLANS, degli spettatori
(se così si possono ieri come oggi definire tali) misero due enormi
massi al centro della carreggiata rallentando WALDEGAARD di oltre 77
secondi che si riveleranno decisivi per la vittoria di DARNICHE. Al
suo arrivo, a riprova del fairplay e della grande sportività,
WALDEGAARD non sporse reclamo ai giudici riconoscendo in DARNICHE il
vero vincitore della competizione.
3 FORD ESCORT MKII
al "Monte" del 1979
Una di queste era pilotata dallo svedese che era stato a sua volta
pilota LANCIA e proprio con una STRATOS ALITALIA nel 1976. Nel 79
egli vinse il Titolo Mondiale Piloti e la FORD quello costruttori.
Anche una donna
tentò il MONTECARLO con una STRATOS CHARDONNET
Si trattava di Michel MOUTON, che nel 78 vi partecipò,
concludendo con il 7° posto assoluto.
Un gran caldo!
Non fu un'edizione ricca di nevicate e temperature basse. Il duo
francese lamentò in più occasioni che all'interno dell'abitacolo
pareva, nonostante fosse gennaio, di essere in piena estate.
Quell'auto oggi é
un cimelio storico per i Francesi
La STRATOS di quel MONTE CARLO é viva e vegeta, perfettamente
restaurata in tutti i dettagli, comprese le placche del rally
monegasco. Ovviamente va forte come allora, o quasi! |
Note successive alla
pubblicazione del testo.
Nota (1): la versione da
competizione aveva il freno a mano montato sul piantone dello sterzo
e non nel tunnel, questo per motivi di spazio esiguo che vi era tra
i due sedili.
Nota (2): i sedili erano
dello stesso modello utilizzato nel 77 da MUNARI/MAIGA il cui colore
era grigio chiaro, non di colore nero come erroneamente spesso sono
dipinti e che erano montati sul modello di MUNARI/MANNUCCI nella
STRATOS del 75 e in quella del 76 sempre con la coppia MUNARI/MAIGA.
Nota (3): i retrovisori
laterali migliori per le versioni ALITALIA e PIRELLI sono, a mia
conoscenza, quelli RACING 43 mentre quelli di serie, ottimi per
tutte le atre scuderie, sono prodotti da TRON.
Nota (4): la posizione
errata é un rilievo oggettivo, basta confrontare le foto di allora
per vedere che nella replica venduta i tondi bianchi sono quasi a
filo portiera e non al centro di questa.
Nota (5): le due STRATOS
da sinistra (vincitrici nel 77 e 76) sono della IXO Models
mentre quella a destra (vincitrice nel 75) è della VITESSE.
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Un'ultima vittoria tutta
in blu
Peccato che sia stata l'ultima volta al MONTE CARLO. Peccato che non
fosse con i colori di una scuderia italiana e con tanto di pilota
italiano ma per la LANCIA STRATOS, nel 1979, ci fu ancora un momento di
gloria in uno dei rally più importanti e belli del Mondo.
La Scuderia francese CHARDONNET mise in gara una versione STRATOS non certo al pari
di quelle ufficiali con cui corse MUNARI nel 76 e nel 77, con il budget
ridotto ma quanto mai compatta e motivata
e il suo equipaggio quanto mai determinato a portare a casa un
piazzamento da podio. La voglia di vincere
permise loro di superare i mille e più problemi che si fronteggiarono
loro contro fino all'ultima manche. Il segreto della loro vittoria fu nella
scelta delle gomme racing scolpite anziché le chiodate da neve, così
come ribadì in un'intervista Bernard DARNICHE nel 2008.
Il Team era quanto mai compatto ma la prima parte
della gara si concluse con una posizione deludente. DARNICHE non si
perse d'animo e iniziò la sua personale sfida: prova speciale dopo
prova speciale, ridusse il distacco dai primi proprio puntando sulle gomme racing
che gli fecero di fatto guadagnare secondi preziosi contro gli
avversari che montavano le chiodate. L 'avversario numero uno da
battere, per la cronaca, fu la FORD ESCORT MK II guidata dall'ex pilota LANCIA
Bjoern WALDEGAARD. La conferma della vittoria giunse proprio sul
mitico Passo del TURINI. All'arrivo, lo stesso WALDEGAARD si
congratulò personalmente con DARNICHE per la splendida prestazione
ottenuta senza gomme chiodate in molte prove speciali.
Fase 1 Ennesimo appuntamento con un
modello, in scala 1/43, prodotto per la grande distribuzione editoriale sul
territorio italiano. Questa volta però il gioco si fa più complesso
in quanto che il modello richiede molto lavoro di rielaborazione
degli interni e in minor parte, ma pur sempre significativa, degli
esterni .
L'obiettivo primo é stato quello di ricostruire il tunnel centrale
basandomi su una standardizzazione casalinga di questo elemento che
nelle STRATOS, prodotte da IXO Models, è solo in versione stradale e
mai racing. Lungo il tunnel, nella STRATOS vera, vi era solo dalla
leva del cambio (1), partiva dalla paratia del motore/abitacolo per
terminare sotto il cruscotto, dove di solito i team collocavano gli
estintori per il motore.
Il modello che rielaboro ha molte caratteristiche positive e
qualcuna un tantino critica che richiederà un lavoro lungo e meticoloso.
La scocca esterna é dipinta bene, non ha giunzioni di fusione
evidenti, le decal non sono il massimo e alcune dovranno essere
asportate e sostituite con altre di qualità migliore nelle
corretteposizioni. In seguito vi mostrerò quali.
Ho iniziato il lavoro realizzando la parte pianale, tunnel e
paratia; le due prime foto dall'alto mostrano a sinistra il lavoro
di rielaborazione mentre a destra il pianale originale IXO. So che i
più esperti avranno notato degli strani cerchioni utilizzati nella
versione rielaborata: sono i cerchi di una ALFA ROMEO GTA 1.6. Che
ci fanno su una LANCIA? Un attimo e vi spiegherò il perché.
Torniamo al mio lavoro nell'abitacolo. Ho eliminato i sedili di
serie e ho montato dei RACING 43, gli stessi che l'italianissima
casa di produzione di Ivo CHIAPPATI fornisce nei suoi kit STRATOS e
che sono anche venduti come parti separate (2).
Ho preparato e incollato una leva del cambio, la pedaliera del
pilota e il poggia piedi del navigatore, poi gli estintori sia
mobile sia fisso (ambedue costruiti in proprio con un tubetto di
plastica tornito). La paratia non é quella originale ma ottenuta da
un foglio di Plasticard di 2 mm da cui ne ho ricavata una nuova a
cui ho realizzato la finestratura posteriore (completa di vetro
realizzato in acetato) e a cui ho attaccato i ganci per le cinture
di sicurezza. Infine ho realizzato le cinture di sicurezza con i
relativi attacchi e fibbie di regolazione, immancabili su di esse le
patch BRITAX.
Fase 2
Terminato l'abitacolo ho iniziato la lavorazione del pianale,
verniciandolo in metal-grey e aggiungendo gli scarichi realizzati
con un tubicino di ottone. Poi é arrivata la fase interna del
cruscotto (manca qualsiasi decal nel modello venduto) che comprende
tutta la strumentazione in plancia, i porta fusibili e lo
specchietto retrovisore interno. Intanto che c'ero ho montato un
nuovo specchietto laterale non di tipo a goccia come era nella
versione ALITALIA e PIRELLI ma quello di serie CONCESSIONARI LANCIA
(3).
Ho realizzato un'antenna e sostituita quella di serie. Tanto che vi
ero ho incollato i paraspruzzi posteriori e la fanaleria fotoincisa
(bottino di una mostra mercato di almeno 15 anni fa).Una bella
lucidata con POLISH per togliere qualche riga qua e là. I fanali
anteriori a scomparsa sono dei fotoincisi da 4,5 mm. Il resto tutto
di serie, ogni tanto! La griglia del radiatore è di origine STRATOS
VEREM.
Incastro il pianale (o fondello) nella scossa, ho serrato lentamente
con le viti giusto per avere attenzione che nulla tocchi o si rompa:
é classico che un poggia testa tocchi nelle portiere o che la leva
del cambio coincida con il volante (se si lasciano inserite delle
marce "prime" da urlo, consiglio sempre il cambio in folle).
Tutto bene fin qui. Più o meno, ma temo che il peggio debba ancora
venire. Fase 3
Adesso vi é un altro problema da risolvere: le decal dei numeri sono
in posizione errata (4). Ahimè non basta togliere quelle presenti e
metterci due bei tondi bianchi con tanto di numero. No! Il numero
"4" è presente in un rettangolo bianco con bordi neri. Così, per
risolvere la cosa, ho proceduto nella seguente modalità: ho
trasferito i due tondi bianchi nel punto corretto, a parte ho
realizzato due rettangoli bianchi bordati di nero e che poi ho
trasferito sui tondi, infine i numeri 4.
Un'ulteriore intoppo all'orizzonte, anzi due. Il primo é stato
quello di creare la scritta MOTORAC nella parte posteriore dato che
non vi era (piccola dimenticanza del costruttore), il secondo la
mancanza di due sponsor nello spazio proprio sopra la targa.
Quest'ultima va sostituita con una rettangolare e non una quadrata
(una stampante vi risolverà ogni problema).
E ora la spiegazione del perché dei cerchi di una GTA: anni fa ero
entrato in possesso di un set di ruote STRATOS in configurazione
neve e sterrato (credo MERI KIT), il set comprendeva cerchio grezzo
+ fotoincisione + gomma. Nel corso degli anni la gomma si é indurita
e si é tagliata nel tentativo di montarla sul cerchio. Allora ho
recuperato dei cerchi di carreggiata stretta e con un buon
battistrada sui quali ho incollato la fotoincisione dei cerchioni.
Infine ganci cofani e piastra anti colpi sotto il motore.
Per concludere l'articolo con una nota
di colore e nostalgia, anzi tre note, ecco il modello finito che
sfila di fronte alla parata delle tre STRATOS LANCIA ufficiali (5)
con i colori ALITALIA e a loro volta vincitrici al MONTE CARLO negli
anni 75, 76 e 77 (sempre con il solito MUNARI!): auto italiana,
pilota italiano e sponsor italiano più che mai.
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